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"È molto meglio che un criminale diventi feroce dietro le sbarre di un penitenziario, piuttosto che ritorni a essere un predatore in libertà." Così sentenziava John Edgar Hoover, il direttore più longevo che l'FBI abbia mai avuto. Tra il 1924 e il 1972 gli Stati Uniti ebbero otto presidenti, ma solo un "ministro della polizia", Hoover. Fra gli uomini più popolari e potenti d'America, glorificato da Hollywood e dai giornali, scrisse questa biografia per raccontare i suoi successi e la guerra combattuta nelle città americane tra il 1933 e il 1937. Lotta alla criminalità dunque, ma anche perquisizioni clandestine e intercettazioni telefoniche, che non risparmiarono nemmeno i presidenti, i quali però del suo operato erano i primi ad avvantaggiarsi. Un resoconto che ha creato il "mito" dell'agente federale e, sullo sfondo, dell'America del post proibizionismo.